La girandola degli insonni by Arianna Cecconi

La girandola degli insonni by Arianna Cecconi

autore:Arianna Cecconi [Cecconi, Arianna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-05-17T09:55:21+00:00


Naufrago

Quando la nonna di Youri mi apre ha i bigodini un po’ schiacciati sul lato destro e intuisco che si è appena svegliata da una siesta sul divano. “Buongiorno, Aurora,” ma poi si gira subito verso Youri affacciato alla porta della sua stanza: “Allora dove l’hai messo il Colosseo?”. “Io non l’ho preso.” Youri mi saluta con la mano.

“E allora se l’è mangiato, il gatto? Stamattina quando ho spolverato c’era tutto e adesso non c’è più,” e mi guarda indicando una piccola Roma di gesso, appoggiata sulla cassettiera accanto alla porta d’entrata. Una Roma in miniatura, un puzzle alto tre centimetri, la capitale in colori pastello con al centro un buco.

Raggiungo Youri nella sua stanza.

“L’hai preso tu?” gli chiedo a bassa voce ma lui sta costruendo una navicella con dei Lego e fa finta di niente.

“Sai che il Colosseo è abitato da tantissimi gatti?” Mi siedo accanto alla sua scrivania.

“Vivono lì da soli?” Si volta verso di me.

“Sì, il sindaco li ha dichiarati liberi cittadini di Roma, nessuno li può portare via, hanno tutti un nome: Scipione, Antonio, Cesare… alcuni sono vecchi, altri appena nati e sono gli unici che hanno il diritto di dormire nel Colosseo.” Una casa gigantesca piena di buchi ma senza porte, gatti accoccolati sulle rovine, sognano le antiche gesta, le ingiustizie dei gladiatori, vagano a caccia di qualche crocchetta portata da una vicina.

“Sì, ma tanto a Roma non ci voglio andare.” Youri gironzola per la stanza cercando qualcosa.

“Potresti anche tu portare da mangiare ai gatti,” e scrivo “gatto del Colosseo” sul suo quaderno di italiano.

Youri sente che sto dalla parte di sua madre e mi osserva indispettito. “Non è giusto che gli adulti devono sempre decidere al posto dei bambini.”

“E se tu dovessi decidere cosa vorresti?”

“Vorrei vivere sulle Frioul, dentro lo Château d’If,” e lo indica dalla sua finestra.

Allora penso a lui, che sulle Frioul ci si è ritrovato per caso. Un regalo venuto dall’India per il re del Portogallo, che decide a sua volta di offrirlo al Papa in cambio del paradiso. Un regalo gigantesco e vivo, con una forma strana, un collare di velluto verde. Un regalo che dorme di giorno con davanti un corno afrodisiaco. Dopo aver viaggiato su un veliero fino al Portogallo, il regalo riparte da Lisbona, attraversa un pezzo di oceano e poi raggiunge il Mediterraneo, diretto verso Roma, ma per la tempesta è costretto a far scalo a Marsiglia. Sbarca sull’arcipelago delle Frioul nel 1516, confuso, spaventato tanto lui quanto i marsigliesi venuti a visitarlo. Resta lì per qualche settimana, poi il regalo deve ripartire per raggiungere il Papa, centinaia di mani incredule lo salutano dal porto ma lui non le vede perché ha gli occhi bendati. Le pareti della stiva della barca sono troppo strette per sdraiarsi, soffre il mal di mare, e la tempesta lo insegue ancora, per tre giorni e tre notti. Lui resta in piedi, sbatte il suo corno contro le pareti di legno fino a quando le onde spezzano in due la barca perché la Madonna della Guardia era girata dall’altra parte e non l’ha visto.



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